La Funzione Sentimento

LA FUNZIONE SENTIMENTO

 

Tra avere sentimenti e usare il sentimento c’è la stessa differenza che esiste tra i contenuti e il processo che li organizza e li esprime.

In quinto luogo, il sentimento è spesso fuso disinvoltamente con i simboli concettuali anima ed eros.

Eros si riferisce al principio dell’unione, dell’attrazione, dell’affetto, della connessione, della relazione, del coinvolgimento che avvince. Ha radici nel desiderio e in affetti specifici, quali la brama, l’ardore, l’ascendere, il morire, e simboli specifici, come ali, frecce, fanciullo, fuoco, scala.

Eros è in ogni caso maschile, come è confermato dal modo in cui è stato rappresentato nelle varie culture. Kama, Eros, Cupido, Frey, Adone, Tammuz, sono tutti maschi; e le incarnazioni dell’amore illuminato, Krishna, Buddha, Gesù, nonostante tutta la loro gentilezza e la rinuncia alla fertilità sessuale, sono maschili.

L’Eros, come principio è attivo e diretto; quando predica, insegna, viaggia, quando conduce le anime alla redenzione, o gli eroi e gli uomini al fatale amplesso, o quando scaglia nella carne le sue frecce, l’amore è azione e potere maschili.

Sebbene il sentimento possa essere considerato una manifestazione dell’eros all’interno della coscienza, e la funzione sentimento sia archetipicamente radicata nell’eros, come principio, l’eros differisce nettamente dal sentimento, per il fatto essenziale che il sentimento è umano

Il sentimento è un attributo individuale della coscienza, limitato da una situazione spaziale e temporale,

Eros è sempre universale e impersonale, persino inumano e demonico: sia come compulsione sessuale che come eros cosmogonico che tiene insieme l’universo, esso resta impersonale, una forza non una funzione del sentimento.

E’ del tutto legittimo parlare di persone con tanto eros ma poco sentimento, oppure con un sentimento differenziato e scarso eros.

Se ricordiamo che eros è la forza vitale che ci getta nel turbinio della vita, scompigliando le cose, coinvolgendo la psiche in situazioni al di là della sua comprensione, allora possiamo capire quanto poco abbia a che fare con una funzione differenziata del sentimento.

Gli amanti possono congiungersi  senza alcun sentimento; l’eros basta a generare ogni sorta di progenie, a riunire ogni sorta di opposti in unità simboliche

Jung opera alcune distinzioni tra la funzione sentimento, l’amore e l’eros. Ogni funzione, egli dice, può essere influenzata dall’eros, non soltanto quella del sentimento. Tuttavia  Jung è propenso a ritenere che il più alto sviluppo della funzione sentimento si manifesti con una qualità di amore.

La difficoltà di distinguere questi termini riflette antecedenti difficoltà all’interno del nostro sentimento, del nostro amore, del nostro eros. Eros è un Dio, e quando perdiamo il contato con lui siamo nei pasticci. Non c’è da meravigliarsi: dopo tutto chi sa cosa sia l’amore?

La funzione sentimento è quel processo psicologico che in noi valuta. Mediante la funzione sentimento giudichiamo una situazione, una persona, un oggetto, un momento, in termini di valore.

Presupposto del sentimento è perciò una struttura di memoria del sentimento, un insieme di valori cui l’evento possa essere riferito. (Possiamo vedere l’importanza dell’analisi dell’infanzia per scoprire influenze parentali sulla struttura di memoria del sentimento e sullo sviluppo dei valori

Il sentimento, in quanto processo, richiede tempo, più tempo di quanto è necessario per la percezione. Al pari del pensiero, il sentimento deve organizzare razionalmente le percezioni e giudicarle; a differenza del pensiero, giudica secondo valori.

La funzione sentimento, a un livello più primitivo, è essenzialmente una reazione di sì e no, simpatia e antipatia, accettazione e rifiuto. Via via che si sviluppa, si forma in noi un’acuta capacità di apprezzare i valori e anche i sistemi di valore, e i nostri giudizi di sentimento poggiano allora sempre più su una gerarchia razionale, sia nel campo del gusto estetico che in quello delle virtù etiche o delle forme sociali e delle relazioni umane. Sebbene questi sistemi di valore, e i giudizi che da essi derivano, non siano logici, sono però razionali. La funzione sentimento, quando è sviluppata, è la ragione del cuore, che la ragione della mente non comprende del tutto.

La differenza tra logico e razionale, riguardo al sentimento, merita forse un’ulteriore descrizione. Sebbene il sentimento non operi per sillogismi, c’è un’esattezza e una ragione dimostrabile nelle sue operazioni. Quando un bambino domanda una spiegazione, gli si può rispondere con il pensiero o con il sentimento; a volte un racconto che risponda all’ansia del bambino può essere più “vero” di una spiegazione intellettuale delle cause. Colpire veramente nel segno non comporta sempre il dire la verità effettiva o logica: un problema può essere alleviato dall’assurdità di un aneddoto o di una parabola, alla maniera dei maestri, anziché da inesorabili riduzioni logiche.

Nel risolvere un conflitto, spesso l’armonia dell’intero quadro è più importante della logica e dei fatti. La funzione sentimento crea allora una situazione in cui i punti di vista possono essere razionalmente fusi. Si può essere irrazionalmente in contrasto con un obbligo esterno, ad esempio un appuntamento, e tuttavia in sintonia con i propri valori e il proprio stato d’animo.

Svegliandoci al mattino, il sentimento ci dice come ci sentiamo, senza tener conto della razionalità esterna rappresentata dallo stato del tempo, dall’ora, dalle incombenze della giornata, dallo stato del corpo.

Il sentimento ci fornisce soprattutto l’ordine e la logica per l’amore.

C’è un senso del tempo collegato alla funzione sentimento, : il senso del momento opportuno, il “tatto”, è una funzione del sentimento, spesso incompatibile con la ragione del pensiero.

Se sentimento e pensiero sono disgiunti, può accadere che si faccia la cosa giusta nel momento sbagliato. C’è un sentire per ogni momento specifico e per ogni catena di momenti.

L’anima è per definizione l’aspetto femminile della psiche maschile ed è sempre femminile.

Si confonde spesso sentimento con sensazione. Dolore e piacere sono essenzialmente sensazioni.

Tuttavia il dolore ha una dimensione di sentimento, oltre alla semplice sensazione, in quanto è legato alla sofferenza o al dispiacere; anche il piacere ha una dimensione di sentimento (gioia per esempio) tanto che possiamo sentirci contrariati o infelici per una punizione dolorosa o contenti per un pranzo delizioso. Il sentimento viene spesso confuso con intuizione. Sentirsi certo, sentirsi nel giusto, sentire che qualcosa è marcio o dubbio, sono tutte espressioni dell’intuizione. Abbiamo la tendenza a dire “sento” anziché “vedo” o “trovo” oppure “mi sembra” che sarebbe un modo più appropriato per esprimere le intuizioni. In terzo luogo, sentimento è frequentemente indistinto da

oltre alla semplice sensazione. La realizzazione, la comprensione di sé è un processo di comprensione attraverso il sentimento; comprendere ciò che si sente, sentire ciò che si è