lug 24 2014

Le cause del nostro malessere

NOI  POSSIAMO  INDIVIDUARE LE CAUSE DEL NOSTRO MALESSERE

 

Ignorando i motivi della nostra sofferenza, ci si può ammalare di depressione, di attacchi di panico oppure presentare reazioni violente nei confronti dei propri figli.

Ci si può curare assumendo farmaci per molti anni annebbiando i motivi profondi della sofferenza,  lenendo i dolori per un certo tempo ma, senza avere coscienza  delle vere cause della propria disperazione , tutto rimane immagazzinato nel nostro corpo.

Le cause che non sono state riconosciute rimarranno comunque attive e continueranno ad inviare segnali che, tuttavia, ci defraudano dalle nostre vere emozioni e spesso causano sintomi psicofisici più o meno gravi.

Ma non esiste medicina che possa informarci sulle origini del nostro disagio o della nostra malattia e curarla adeguatamente: è proprio l’impossibilità di esprimere queste emozioni ed esserne consapevoli a scatenarla.

Facciamo di tutto per non doverci confrontare con la nostra storia.

Poiché si tratta degli anni in cui eravamo più vulnerabili ed impotenti, non ci vogliamo più pensare; non vogliamo più avvertire quell’impotenza e non vogliamo comunque in alcun modo ricordarci l’atmosfera in cui vivevamo quando eravamo piccoli e in balia di persone ‘molto poco amorevoli’.

 

Eppure, sono proprio quegli anni ad influenzare tutta la nostra vita, e proprio il confronto con quel periodo ci fornirà la chiave per capire i nostri attacchi di panico, l’ipertensione, le ulcere allo stomaco, l’insonnia che ci affliggono e – purtroppo – la rabbia apparentemente inspiegabile che proviamo nei confronti di qualcuno. Se un bambino ha dovuto imparare  a reprimere le proprie emozioni, ha anche perso ogni capacità di provare empatia verso se stesso e di conseguenza, verso gli altri.

 

La logica di questi ‘enigmi’ si svela immediatamente non appena decidiamo di chiedere aiuto alla psicoterapia e  disporre dell’aiuto di un vero e proprio testimone.

 

Ora disponiamo di un testimone delle nostre sofferenze, di qualcuno che vuol sapere che cosa ci sia accaduto, che ci aiuta ad abbandonare la vita caotica della nostra infanzia, a prendere coscienza della prima fase della nostra vita e  a dare un senso alla nostra sofferenza riconoscendo le emozioni che erano state temute per tanto tempo.

 

Potremo così capire  che avevamo buoni motivi  per essere in collera e disperati ( es. non sapevamo mai se l’umore di nostra madre sarebbe cambiato da un minuto all’altro e se lei si sarebbe sfogata di nuovo su di noi).

 

Ora lo vogliamo comprendere, lo vogliamo assistere quel bambino che èrimasto solo  nella sua angoscia, ora si può ricreare nella sua anima quella nuova atmosfera che gli consente di vedere che… il mondo non è tutto irto di pericoli.

 

Ora possiamo cominciare ad assumerci  la responsabilità verso quel bambino sofferente che eravamo un tempo e che sta ancora aspettando di essere autenticamente amato.

 

Ora possiamo liberarci dalla paura di venire nuovamente non compresi né sostenuti e a convivere finalmente con la nostra verità…i sintomi tenderanno ad attenuarsi gradatamente. Il nostro corpo non ne avrà più bisogno.

Trovare il senso della storia della nostra infanzia, ci dà la libertà di agire finalmente in conformità dei nostri bisogni e di rimanere fedele a noi stessi.

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